Edizioni Virtuali

Desideri incrementare il tuo bussiness? Acquista spazio pubblicitario su questo sito accedendo ad Edizioni Virtuali.
Pubblicità Edizioni Virtuali

Meteo Siviglia



Spiacenti no dati disponible!



Data powered by

 

Archivio Generale delle Indie

L’Archivio Generale delle Indie, in castigliano Archio General de Indias è uno dei più antichi depositi di documenti di tutta la Spagna. È ubicato presso il vecchio mercato di La Casa Lonja de Mercaderes.
All’interno sono conservati documenti storici dell’impero spagnolo nelle Americhe e nelle Filippine.
Il palazzo che ospita l’archivio  fu progettato dall’architetto Jan de Herrera, in uno strano stile italo-spagnolo del periodo rinascimentale. Tutto il sistema architettonico è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1987.

La storia della struttura non è molto antica, risale ovviamente agli anni del 1500 quando Filippo II di Spagna fondò la Casa de Contratacion; in tal periodo egli commissionò la costruzione dell’Archivio a Juan de Herrera, uno dei più importanti architetti spagnoli dell’epoca.  L’opera venne iniziata nel 1584 e venne seguita anche da Juan de Mijares che lavorò sui disegni di Herrera, venne finalmente completato nel 1598 stando all’iscrizione posta sulla facciata a nord dell’edificio. Venne definitivamente completato nel diciassettesimo secolo, precisamente nel 1629 grazie all’arcivescovo Juan de Zumarraga.

Tutti gli Archivi del Consiglio delle Indie vennero spostati in questo edificio solo nel 1785 per decreto di Carlo III, al fine di unificare tutti i documenti del grande impero spagnolo in un’unica sede, essendo essi precedentemente sparpagliati tra gli altri archivi tra cui quello di Simancas, Cadice e Siviglia.
L’opera di riunificazione venne gestita da Josè de Galvez y Gallardo, allora Segretario delle Indie; il primo documento arrivò dunque nell’ottobre del 1785!

La struttura dell’edifico comprende ora un gran patio centrale disposto su due piani, con finestre incastrate tra pilastri piatti. Tutta la costruzione è sormontata da un balaustra con obelischi in ogni angolo; all’interno è completamente spoglia di sculture decorative ma presenza alcuni stucchi e intagli in pietra.
Oggi è possibile ammirare tutto il materiale cartaceo proveniente dal periodo dei primi Conquistadores che arrivarono nelle Americhe, sono conservati anche la richiesta di Miguel de Cervantes per ottenere un indirizzo di posta ufficiale, la bolla pontificia emanata da Papa Alessandro I per dividere i territori di Spagna e Portogallo, i preziosissimi diari di bordo di Cristoforo Colombo e varie mappe delle città coloniali ubicate in America.

Oltre a questi preziosi singoli documenti, vengono ancora oggi conservati archivi ordinari dei lavori di tutto l’impianto imperiale del Regno di Spagna. L’archivio delle Indie ospita circa 9 km di scaffali, 43 mila volume e 80 milioni di pagine sull’amministrazione della Nuova Spagna.
Recentemente l’edificio è stato ristrutturato tra il 2002 e il 2004, ma nonostante questo è ancora in funzione l’apparato di studio come biblioteca di ricerca; dal 2005 si lavora per digitalizzare più di 15 milioni di pagine.

Cerca su Siviglia.net
Partecipa al Sondaggio!

Cosa ti Affascina di Siviglia?

View Results

Loading ... Loading ...